2015 Art Beneath (Paris)
What sometimes comes naturally as an architect?
Trying to transpose into three dimensions an artwork that I liked, though, however groundbreaking it might be, is still made to hang on a wall, whether it is in a museum or in a collector’s home.
My trade allows me to exploit the potential and the speed of a construction site, to experiment with unconventional materials and locations, to direct a specialized workforce as if the project manager were a film director or, even better, a choreographer.
2015 Arte sotto (Paris)
Cosa talvolta mi viene naturale come architetto?
Provare a trasporre in tre dimensioni un’opera che mi è piaciuta, ma che, per quanto di rottura, è limitata dall’idea tradizionale di appenderla a una parete, non importa se di un museo o nell’abitazione di un collezionista.
Il mio lavoro mi permette di sfruttare le potenzialità e la velocità di un cantiere, sperimentare con materiali e luoghi inusuali e disporre di una manodopera specializzata che mi permette come direttore dei lavori di trasformarmi in un regista o in un coreografo.